Mi sono svegliato la mattina dopo, una tazza di caffè sul comodino e il giornale ai piedi del letto. "Strano." Ho pensato. Leesha si era già alzato e di solito la domenica ero il mattiniero. Erano appena passate le otto. Non troppo presto, ma nemmeno troppo tardi. Mi alzai, mi infilai l'accappatoio, mi misi il giornale sotto il braccio e scesi le scale sorseggiando il mio caffè. "Buongiorno testa assonnata." disse Leesha con un'aria un po' imbarazzata per tutte le cose. "Mi dispiace per ieri sera piccola." Si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia. “Non so se...
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